giovedì , 28 marzo 2024

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Il supermercato riciclone che vende il cibo scaduto…

Negli Stati Uniti il cibo scaduto non si spreca: a partire dai prossimi mesi, tutti gli alimenti non più vendibili nei diversi supermercati ma ancora in ottimo stato e buoni da mangiare, verranno recuperati e poi rivenduti a un prezzo più basso in uno speciale negozio riciclone e non sprecone.

SUPERMERCATO CIBO SCADUTO - L’idea è dell’imprenditore Doug Rauch, ex presidente della catena alimentare americana “Trader Joe” e prenderà il via dal prossimo maggio attraverso l’apertura dei negozi low cost “The Daily Table”. L’obiettivo è quello di evitare gli sprechi di cibo e allo stesso tempo fornire un aiuto alle famiglie americane in difficoltà economiche.

GLI SPRECHI DI CIBO NEGLI STATI UNITI - Secondo i dati resi noti da Rauch, ogni anno negli Stati Uniti, si butta via il 40 per cento del cibo, uno spreco che calcolato in termini monetari equivale a circa 165 miliardi di dollari, ben 120 miliardi di euro. E mentre il cibo viene sprecato, il 15 per cento delle famiglie statunitensi vive in situazione di insicurezza alimentare.

È quindi per trovare una soluzione a queste due problematiche che l’imprenditore ha deciso di avviare quella che senza dubbio rimane comunque una strategia di business ma che, allo stesso tempo, permette di evitare gli sprechi alimentari.

PER SAPERNE DI PIU’: Non si butta via niente, l’ecocucina di Lisa Casali

COME EVITARE GLI SPRECHI DI CIBO - Il cibo scaduto infatti non è sempre da buttare: lo yogurt ad esempio si può mangiare anche dieci-quindici giorni dopo la sua data di scadenza, al massimo contiene meno fermenti lattici, l’olio si mantiene in buono stato anche sei mesi dopo la scadenza, stessa cosa per la pasta. Possono rappresentare invece un’eccezione le uova che è preferibile consumare non oltre una settimana dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.

Ricordate però che il modo migliore per evitare gli sprechi di cibo rimane quello di non esagerare con la spesa e non approfittare delle offerte in corso se poi sappiamo già che quel determinato prodotto non verrà consumato e finirà direttamente nel cestino dell’immondizia.

FONTE www.nonsprecare.it

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